La Chiesa di San Pietro ad Muricentum
Posizione
Via Sargnano, 2
02040 Montebuono RI
Orari di apertura
Aperta durante le funzioni religiose
Nel cuore della Sabina, in località Grignano, sorge la suggestiva Chiesa di San Pietro, conosciuta anche come “ad Centum Murum” o “ad Muricentum”. Il suo nome deriva dalla presenza di numerosi resti romani che circondano e caratterizzano l’edificio, testimoniando la stratificazione storica di quest’area. Stilisticamente affine alle chiese umbre medievali, la struttura ha subito diversi rimaneggiamenti nel corso dei secoli, tra cui la demolizione della navata sinistra.
Già nell’Ottocento, gli studiosi identificarono le antiche strutture visibili nei pressi della chiesa come i resti di una villa romana appartenuta ad Agrippa, genero dell’imperatore Augusto. Questa ipotesi fu supportata dal ritrovamento di un’iscrizione dedicata ad Agrippa con riferimento al suo terzo consolato (27 a.C.), originariamente reimpiegata nell’altare maggiore, ma oggi dispersa. Un’altra epigrafe, parzialmente conservata, è attualmente murata sulla facciata dell’ex casa parrocchiale in Piazza Umberto I.
I documenti dell’Abbazia di Farfa menzionano un “fundus Licinianus”, suggerendo che la villa passò successivamente alla famiglia dei Licini. Numerosi elementi architettonici romani, tra cui frammenti in marmo e blocchi squadrati, sono stati riutilizzati nella costruzione della facciata e del campanile, a dimostrazione della continuità di utilizzo dell’area nel corso dei secoli.
Nel corso dell’Ottocento, il sacerdote Don Angelo Torri rinvenne nella zona mosaici, pareti affrescate e una lastra in marmo con l’iscrizione “Fortunae Sacrum”. Questa epigrafe, citata anche dal Conte Genuini, fu successivamente rimossa e donata a un prelato legato al Cardinale Andrea Corsini. Oggi, sul campanile della chiesa, è ancora visibile lo spazio dove probabilmente era collocata.
Durante recenti lavori di restauro e rifacimento della pavimentazione, la Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio ha riportato alla luce ulteriori strutture romane, confermando l’importanza storica dell’area. Gli scavi hanno evidenziato una complessa stratificazione archeologica, con resti di epoca romana danneggiati dalla realizzazione di fosse ossarie, alcune delle quali raggiungono una profondità di quattro metri e sono caratterizzate da muri in pietra e volte in mattoni. Una di queste fosse, di grandi dimensioni e con pareti intonacate, potrebbe in origine essere stata una cisterna, poi riadattata a ossario tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
All’interno della chiesa si trovano numerosi elementi di reimpiego provenienti dalla villa romana preesistente: colonne in cipollino e granito, capitelli, frammenti architettonici in marmo e blocchi squadrati. Particolarmente interessante è un’epigrafe dipinta su un blocco inglobato nel secondo pilastro della chiesa, recante il nome “Ativs”, la cui autenticità rimane oggetto di dibattito tra gli studiosi.
Nonostante le gravi manomissioni subite nel tempo, gli scavi hanno rivelato ambienti con pavimenti a mosaico, pareti decorate e murature in opera reticolata e quasi reticolata, confermando l’importanza archeologica del sito. La Chiesa di San Pietro ad Centum Murum rappresenta quindi un autentico scrigno di storia, capace di raccontare secoli di trasformazioni e di affascinare visitatori e studiosi.