La Chiesa di San Valentino, patrono di Roccantica, ha origini antiche che risalgono all’Alto Medioevo. Il primo riferimento documentato risale al 792, quando Palombo, figlio di Rattone, fece una donazione “pro remedio animae” (per la salvezza dell’anima) all’Abbazia di Farfa, includendo terre, abitazioni, persone e una porzione della chiesa stessa.

Chiesa di San Valentino

Posizione

Via del Campanile, 18
Roccantica, 02040, RI

Orari di apertura

Visibile solo esternamente

La Chiesa di San Valentino, patrono di Roccantica, ha origini antiche che risalgono all’Alto Medioevo. Il primo riferimento documentato risale al 792, quando Palombo, figlio di Rattone, fece una donazione “pro remedio animae” (per la salvezza dell’anima) all’Abbazia di Farfa, includendo terre, abitazioni, persone e una porzione della chiesa stessa. Questo indica che la chiesa fu edificata prima di tale data, su un terreno noto come “Fondo Antico”. Nei pressi della chiesa si sviluppò il primo insediamento signorile di Palombo e Rattone, che nel corso dei secoli si espanse fino a dare vita all’attuale abitato di Roccantica.

La Chiesa di San Valentino divenne in seguito la parrocchia del borgo, con annessa la residenza dell’arciprete e dei chierici. Accanto alla chiesa, sulla destra, sorgeva il cimitero, come indicato nelle mappe del Catasto Gregoriano del 1820, situato nella zona sottostante l’attuale piazza.

Nel 1300 la chiesa subì un’importante ristrutturazione, se non una completa ricostruzione, come riportato nello Statuto di Roccantica del 1326, dove si fa riferimento alla “ecclesia Sancti Valentini de novo facta”. Una descrizione dettagliata della chiesa, tra il XVIII e il XIX secolo, emerge dalla Visita Pastorale Corsini: la struttura trecentesca era in stile gotico-romanico, con un porticato frontale sostenuto da quattro pilastri e una finestra a oculo che illuminava l’interno. L’abside era arricchita da tre bifore (una delle quali è ancora visibile), mentre sotto il porticato si trovavano affreschi di un artista umbro del XV secolo. All’interno vi erano cinque cappelle decorate con affreschi e, sull’altare maggiore, era collocata una tempera su tavola di Bartolomeo Torresani, attualmente conservata nella chiesa di Santa Maria Assunta.

Purtroppo, oggi la chiesa non esiste più, ad eccezione dell’abside e della torre campanaria. Intorno al 1932, la chiesa, in stato di degrado, fu in parte demolita e in parte interrata. Al suo posto fu creato il Parco della Rimembranza, in memoria dei caduti in guerra, situato a un livello inferiore rispetto all’attuale piazza. Negli anni ’50, il parco fu interrato e la piazza assunse la sua forma attuale. Oggi, ciò che resta della Chiesa di San Valentino è stato consacrato come Monumento ai Caduti delle due guerre mondiali.

Per chi visita Roccantica, le vestigia della Chiesa di San Valentino rappresentano un importante sito storico, collegato alle tradizioni e alla memoria del paese.

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