L’Oasi Tevere Farfa è una estensione naturale prodotta dall’invaso della diga e della Centrale idroelettrica Enel. Si estende per svariati chilometri. L’ambiente è semi lacustre e palustre con vegetazione ripariale e numerose specie di uccelli. Questa oasi naturalistica si estende sia lungo la riva destra del Tevere, comprendendo i comuni di Nazzano e Torrita Tiberina, sia sulla riva sinistra del fiume, lato Poggio Mirteto Scalo. L’itinerario in questione comprende soltanto il lato sinistro della Riserva, poiché sul lato destro domina il grande ponte dell’autostrada Roma-Firenze e quindi molto rumoroso.

Tipologia

Percorso a Piedi

Numero Tappe

1

Durata

circa 3 ore

Difficoltà

Facile

Punto di Partenza

Poggio Mirteto Scalo

Tour Oasi Tevere Farfa

Itinerario Naturalistico

L’Oasi Tevere Farfa è una estensione naturale prodotta dall’invaso della diga e della Centrale idroelettrica Enel. Si estende per svariati chilometri. L’ambiente è semi lacustre e palustre con vegetazione ripariale e numerose specie di uccelli. Questa oasi naturalistica si estende sia lungo la riva destra del Tevere, comprendendo i comuni di Nazzano e Torrita Tiberina, sia sulla riva sinistra del fiume, lato Poggio Mirteto Scalo. L’itinerario in questione comprende soltanto il lato sinistro della Riserva, poiché sul lato destro domina il grande ponte dell’autostrada Roma-Firenze e quindi molto rumoroso.

Impegno
Da percorrere a piedi Tot. Km 6
Dislivello totale m. 35 circa
Ore di cammino, andata e ritorno, circa 3 ore
Equipaggiamento
Si consiglia un buon binocolo, un testo per il riconoscimento di piante e uccelli, abiti dai colori poco vistosi, scarpe comode e adatte a terreni fangosi, acqua e cibo al sacco.

Accesso
In automobile, dalla Stazione di Poggio Mirteto Scalo, si percorrono 100 m. in direzione Roma, fino a un bivio per Torrita Tiberina. Si arriva dopo pochi metri a uno stretto ponte metallico, a senso alternato. Subito dopo il ponte sulla sinistra inizia una strada bianca, con una curva stretta (consigliabile percorrere qualche metro avanti dove ad uno slargo si può fare manovra per tornare indietro e prendere la curva agevolmente). La strada bianca costeggia a sinistra la linea ferroviaria e sulla destra il Tevere. Si percorrono circa 3 km e si arriva ad uno spiazzo erboso con il cartello dell’Oasi. A sinistra una barra ci indica di non proseguire con l’auto, a destra invece la strada bianca prosegue.

Itinerario
Guardando il Tevere si prosegue verso sinistra, sud, sulla strada bianca che continua leggermente in salita. Appena la strada discende, si prende un sentiero sulla destra, in discesa, che dopo circa 50 metri arriva sull’argine del Tevere. Il sentiero prosegue sull’argine, ombreggiato da varie specie vegetali, avendo a destra il Tevere e a sinistra una piana coltivata che via, via si fa sempre più ampia. Abbiamo percorso circa 3 km dalla partenza e si incontra un ponticello. Una volta passava il cavo che trainava il traghetto. Proseguendo si passa vicino al bacino di bonifica che raccoglie le acque della piana, che sino a quel momento abbiamo costeggiato, e di arriva sotto le rupi di travertino del promontorio Campo del Pozzo. A questo punto il sentiero divento molto stretto che si allarga in prossimità delle traversine ferroviarie. Si prende una deviazione sulla destra e si arriva a un capanno per l’osservazione della fauna. Siamo proprio alla confluenza del fiume Farfa con il fiume Tevere. Tornando si riprende il sentiero, continuando il giro del promontorio. Quando il sentiero risale si arriva al pianoro sopra Campo del Pozzo, dove si trova l’edificio della foresteria. Anche da qui, attraverso pareti di canne, è possibile osservare la fauna. Dalla foresteria una strada bianca percorre tutto il promontorio, conducendo ad un insieme di sentieri, vicino alla vecchia cabina elettrica. Si prende una piccola strada che costeggia sulla destra uno steccato e che va in discesa. Il sentiero conduce a una stretta valle e dopo circa un km si arriva al punto di partenza e dove abbiamo lasciato l’auto.

Cosa Vedere
Le specie vegetali più comuni sono salici e pioppi. In particolare il salice bianco con foglie strette ed allungate. I pioppi invece sono riconoscibili dalle foglie più larghe, ovate e ovato-palmate. Sono anche presenti alberi di noce.

Tra gli arbusti sono molto comuni il viburno e il ligustrello. Le sponde sono coperte dalla canna di palude e iris di palude. E’ facile incontrare anche folti raggruppamenti di equiseto.

Il bacino ospita numerose specie di uccelli, l’airone cenerino, la marzaiola, il fischione, il germano reale, il codone la moretta e la folana, uccelli acquatici che si possono osservare facilmente. I pesci presenti nel bacino sono il barbo, la tinca, il cavedano il persico e la carpa.

L’itinerario in questione è una passeggiata piacevole che può essere praticata tutto l’anno. Certo nei periodi di pioggia si sconsiglia per la fangosità del terreno. In primavera ed estate è molto indicata e l’autunno offre i colori caldi tipici della vegetazione del luogo

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