Il Palazzo Cati, sito in Via Luigi Chierici 30, fu edificato su due fabbricati che si affiancavano sulla via sottostante (ora via Cassio Sgrignani) convenientemente abbassati, probabilmente intorno alla seconda metà del ‘500. L’architetto potrebbe appartenere alla cerchia dei Sangallo. Fu fatto costruire dal Cardinal Giovanni Ricci. Ciò è desumibile da una lapide posta su una soglia tra due stanze, in cui si trova la seguente scritta “Stanza del Cardinale”. Il Ricci fu Cardinal Vescovo della Sabina dal 1573 al 1574, anno in cui morì, fu un importante diplomatico, nonché grande collezionista di opere antiche, oltre che l’iniziatore di quella che sarebbe diventata Villa Medici a Roma.
All’interno del Palazzo vi è un salone affrescato della seconda metà del ‘500, di autore ignoto. La “Nuova casa”, come viene chiamata in un atto consiliare del 1619 fu eretta come sopra accennato, al di sopra di due fabbricati contigui preesistenti, le cui mura originarie (attuali scantinati) sono datate 1200. Per realizzare il nuovo Palazzo furono demoliti i vetusti e modesti piani superiori, di queste vecchie abitazioni, lasciando gli scantinati dei fabbricati che costituirono il piano terra che si apre nella via sottostante. Il Palazzo si affaccia su due strade parallele, ricorrenti su due diverse curve di livello, cioè su una via sottostante al fabbricato (Via Cassio Sgrignani) e una via (Via Luigi Chierici) su cui si apre la facciata principale con portone di ingresso.
Si tratta di un Palazzetto rinascimentale con una scala di punta, dimora signorile con 3 piani, facciata in muratura e mattoni; stipite e piattabanda, le finestre anch’esse in mattoni, portale in paperino bugnato, inferriate a piano terra. Le strutture verticali sono in muratura in pietra e mattoni mentre i cornicioni sono in mattoni e le travature in legno per solai e copertura.