La Riserva Naturale Tevere-Farfa ha una superficie di circa 700 ettari all’interno dei comuni di Nazzano (Rm), Torrita Tiberina (Rm) e Montopoli in Sabina (Ri). La sua storia è indissolubilmente legata alla costruzione di una diga artificiale

Riserva Naturale Regionale Tevere-Farfa

Posizione

S.P. Tiberina km 28,100
Località Meana
00060 – Nazzano RM

Orari di apertura

Non definito

Contatti

Telefono: 0765332795
Sito Internet: parchilazio.it/nazzanoteverefarfa

DALLA DIGA ….. UN’ AREA PROTETTA

La Riserva Naturale Tevere-Farfa ha una superficie di circa 700 ettari all’interno dei comuni di Nazzano (RM), Torrita Tiberina (RM) e Montopoli in Sabina (RI).

La sua storia è indissolubilmente legata alla costruzione di una diga artificiale da parte dell’Enel tra il 1953 e il 1955 e alla morfologia del Tevere, che in questo tratto scorre lentamente formando ampie anse e meandri.

Il più lento scorrimento delle acque fluviali e la confluenza del torrente Farfa hanno infatti creato il lago di Nazzano che nel corso degli anni si è popolato di specie di flora e fauna tipiche delle zone umide. Gradualmente salici, pioppi e ontani hanno colonizzato le sponde del bacino realizzando uno dei pochi esempi di “bosco ripariale” presente nel Lazio, mentre la cannuccia di palude e la tifa hanno rivestito i banchi di detrito che con il tempo si sono accumulati presso le rive o al centro del lago, formando dei caratteristici isolotti

L’ AMBIENTE NATURALE

La valle fluviale, tipicamente alluvionale con depositi d’argille, sabbie e ghiaie, è delimitata da colline di modeste dimensioni costituite da sedimenti d’origine marina. La ricca presenza d’uccelli nell’ambiente lacustre costituisce uno dei motivi di maggior interesse per i visitatori.

Oltre agli anatidi, come il germano reale, l’alzavola, il fischione e la moretta, è possibile osservare lo svasso maggiore, la folaga, il martin pescatore e rapaci come il falco di palude e il falco pescatore. Il canneto, costituito prevalentemente dalla cannuccia e dalla tifa, è talvolta impreziosito dalla gialla fioritura dell’iris di palude, mentre sui terreni argillosi, tra le radici dei salici bianchi e rossi, troviamo la bardana e l’equiseto dalla tipica forma a ferro di cavallo

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