Su disegno – sembra – di Antonio da Sangallo il Giovane, Palazzo Ruffetti (poi Bufalieri) fu costruito a Toffia da Fabrizio Ruffetti nel 1596, come ci ricorda l’iscrizione commemorativa posta sul marcapiano sotto le finestre del primo livello, e completato dal figlio Mario.

Con testamento del 1632, Monsignor Mario Ruffetti donò il palazzo all’Abazia di Farfa, che dal 1637 ottenne da Papa Urbano VIII – con l’interessamento di Francesco Barberini Abate di Farfa – la possibilità di installarvi un seminario per l’educazione dei giovani delle Abazie di Farfa e di San Salvatore Maggiore. Nel 1746 il nuovo Abate Commendatario di Farfa, Cardinale Federico Lante Della Rovere, trasferì il Seminario da Toffia al monastero di S. Salvatore Maggiore a Concerviano (RI).

Uno dei motivi di questo trasferimento in un luogo così remoto ci viene forse dal volume “Istituzione de i Seminarj Vescovili decretata dal Concilio di Trento e dilucidata da Leonardo Cecconi”, stampato a Roma nel 1766, dove si legge che “… Il sito per i Seminari si stabilisce che sia vicino le stesse Chiese Cattedrali … per essere più lontani da’ disturbi del Secolo. Ciò molto più deesi fare coi giovani, assai facili a divagarsi, e tanto bisognosi di applicare, e di apprendere la disciplina ecclesiastica …” e tra gli esempi di questa condotta si riporta proprio il caso del trasferimento da Toffia “… dal che ne derivò tanto notevole vantaggio a quella gioventù …”.

Appartenuto in seguito alla famiglia Bufalieri, il palazzo non perse completamente la vocazione didattica e negli anni cinquanta del novecento divenne sede delle Scuole Elementari di Toffia.

Sulla facciata, ampie finestre al piano nobile e piccole aperture al livello superiore; sul piano stradale i varchi comunicanti con le vaste cantine. Al piano terra, a sinistra del bel portale ad arco bugnato in travertino, c’è una piccola cappella con un altare dedicato a S. Filippo Neri, che espone una pala d’altare copia di quella presente nella Chiesa Nuova di Roma. In questa cappella si venerava un crocifisso che si riteneva appartenuto a S. Colomba di Rieti. Il palazzo è vincolato.

Palazzo Ruffetti – Bufalieri

Posizione

Via Porta Maggiore, 4
02039 Toffia (RI)

Orari di apertura

Non visitabile all’interno

Contatti

Tel.
Mail:

Su disegno – sembra – di Antonio da Sangallo il Giovane, Palazzo Ruffetti (poi Bufalieri) fu costruito a Toffia da Fabrizio Ruffetti nel 1596, come ci ricorda l’iscrizione commemorativa posta sul marcapiano sotto le finestre del primo livello, e completato dal figlio Mario.

Con testamento del 1632, Monsignor Mario Ruffetti donò il palazzo all’Abazia di Farfa, che dal 1637 ottenne da Papa Urbano VIII – con l’interessamento di Francesco Barberini Abate di Farfa – la possibilità di installarvi un seminario per l’educazione dei giovani delle Abazie di Farfa e di San Salvatore Maggiore. Nel 1746 il nuovo Abate Commendatario di Farfa, Cardinale Federico Lante Della Rovere, trasferì il Seminario da Toffia al monastero di S. Salvatore Maggiore a Concerviano (RI).

Uno dei motivi di questo trasferimento in un luogo così remoto ci viene forse dal volume “Istituzione de i Seminarj Vescovili decretata dal Concilio di Trento e dilucidata da Leonardo Cecconi”, stampato a Roma nel 1766, dove si legge che “… Il sito per i Seminari si stabilisce che sia vicino le stesse Chiese Cattedrali … per essere più lontani da’ disturbi del Secolo. Ciò molto più deesi fare coi giovani, assai facili a divagarsi, e tanto bisognosi di applicare, e di apprendere la disciplina ecclesiastica …” e tra gli esempi di questa condotta si riporta proprio il caso del trasferimento da Toffia “… dal che ne derivò tanto notevole vantaggio a quella gioventù …”.

Appartenuto in seguito alla famiglia Bufalieri, il palazzo non perse completamente la vocazione didattica e negli anni cinquanta del novecento divenne sede delle Scuole Elementari di Toffia.

Sulla facciata, ampie finestre al piano nobile e piccole aperture al livello superiore; sul piano stradale i varchi comunicanti con le vaste cantine. Al piano terra, a sinistra del bel portale ad arco bugnato in travertino, c’è una piccola cappella con un altare dedicato a S. Filippo Neri, che espone una pala d’altare copia di quella presente nella Chiesa Nuova di Roma. In questa cappella si venerava un crocifisso che si riteneva appartenuto a S. Colomba di Rieti. Il palazzo è vincolato.