Il più antico luogo di culto di Stimigliano venne fatto edificare dalla nobile Galla, figlia di Aurelio Simmaco fatto trucidare nel 525 per ordine del re goto Teodorico. La nobil donna, rimasta vedova, si consacrò a Dio per la cui gloria fece erigere numerose chiese nel territorio viterbese e nella prospiciente Sabina.
Nella chiesa di S.Valentino, oltre all’altare maggiore dedicato al Santo che è raffigurato su una tela, esistevano anche due cappelle di diritto laicale: la cappella di S.Caterina eretta da Giovanni Maria Bartolazio nel 1582, con altare e pitture e quella dedicata all’Annunciazione della Beata Maria Vergine, eretta da Valentino Branca nel 1599.
E’ da ricordare che tra i vari impegni che gravavano sulla chiesa, vi era anche lo jussepeliendi con l’introduzione delle nuove regole per la sepoltura fuori dei centri abitati. Durante la visita pastorale del 1779, il cardinale Corsini aveva notato lo stato di grave deterioramento dell’antichissima chiesa, ordinò quindi l’immediato restauro dell’edificio, compresa la contigua abitazione che era stata trasformata in eremitorio. I lavori ulteriori del 1980 hanno permesso di approfondire altri aspetti tecnico-artistici.
Il portale d’ingresso e la porta della sagrestia sono stati ridotti; il presbiterio era collegato al piano della chiesa da tre gradini. Evidentemente tutto il pavimento era stato rialzato di circa un metro per aumentare la capienza dei depositi funerari. Decorazioni risalenti alla seconda metà del ‘500 si sono resi visibili sulla volta absidale. Sempre da documenti relativi alla visita pastorale del Cardinale Corsini, risulta che nella sagrestia della chiesa si trovava la tomba dei fanciulli.
All’esterno, lato est, si trovava invece la tomba degli affogati, cioè dei suicidi. La chiesa di S.Valentino, regolarmente officiata fino al 1940, è stata riaperta al culto nel 1981 per il fattivo impegno del Parroco Rev. Don Attilio Attili.