La piccola chiesa, dedicata alla Natività della Madonna, fu edificata nel 1790 dai Marchesi Vincentini, signori di Roccantica dal 1690. In quell’anno, infatti, avevano riscattato il paese, ottenendo anche il titolo nobiliare, da Marie Anne de la Trémoille, vedova di Flavio Orsini.

Chiesa di Pie’ di Rocca

Posizione

Via del Municipio, 1
Roccantica, 02040, RI

Orari di apertura

Aperta durante le funzioni religiose

La piccola chiesa, dedicata alla Natività della Madonna, fu edificata nel 1790 dai Marchesi Vincentini, signori di Roccantica dal 1690. In quell’anno, infatti, avevano riscattato il paese, ottenendo anche il titolo nobiliare, da Marie Anne de la Trémoille, vedova di Flavio Orsini. La chiesa fu costruita nel punto più alto del paese, ai piedi della cosiddetta torre di Nicolò II. Oltre a celebrare i cento anni del possesso, è praticamente certo che la sua edificazione servisse anche come una sorta di “riparazione” da parte dei marchesi, i quali non avevano contribuito finanziariamente alla ricostruzione della chiesa parrocchiale nel 1740.

Fin dall’inizio, la piccola chiesa divenne un simbolo per la comunità, tanto che nelle devozioni riuscì a soppiantare la chiesa matrice, dedicata alla Madonna Assunta. La festa dell’8 settembre, giorno della Natività, è sempre stata particolarmente sentita a Roccantica. Fino a qualche decennio fa, in occasione di questa ricorrenza, anche gli emigranti tornavano al paese. La festa segnava inoltre la fine dell’estate e l’inizio della vendemmia, unendo sacro e profano come era consuetudine.

Alla statua della Madonna di Piedirocca venivano affissi ex-voto preziosi, come collane, anelli e vari monili. Purtroppo, alcuni anni fa, la statua fu spogliata a seguito di un furto sacrilego. Oggi la chiesa appare completamente trasformata rispetto al suo impianto originario. Il parroco don Guerrino Giacobini la ristrutturò secondo il suo gusto personale. Abile nella lavorazione del ferro e del legno, decise di decorare le pareti con immagini sacre in ferro battuto. Anche il pavimento venne rifatto in legno d’olivo, con un’immagine della Madonna, sempre in ferro battuto, incastonata al centro.

L’accesso alla chiesa avviene attraverso un cancello, ovviamente in ferro battuto, che apre alla prima scalinata realizzata in pietre “opus incertum”, con simboli incastonati in ferro. Sul lato destro della salita si trovano alcune stazioni della Via Crucis, anch’esse in ferro battuto, e una ricostruzione della grotta di Lourdes. Una piccola piazza conduce a un secondo cancello, da cui si diparte una seconda scalinata. Sul lato sinistro si trova un mezzobusto di Papa Giovanni XXIII. Dal sagrato della chiesa si accede anche alla Torre di Nicolò II.

La torre, di stile normanno, è una torre di avvistamento e segnalazione, non di difesa, edificata dopo il 1059, quando l’esercito degli Altavilla era schierato con Papa Nicolò II. Ha subito danni nel tempo, sia a causa dei terremoti che per l’incuria, ma è stata fortunatamente restaurata negli ultimi anni, recuperando parte della sua struttura originaria. Una scala interna permette di salire fino a un belvedere, dal quale si può ammirare un panorama mozzafiato sull’intera valle del Tevere, essendo la torre situata in uno dei punti più elevati della Sabina.

La torre è al centro della rievocazione storica chiamata “Assalto alla Rocca”, che si svolge il 15 agosto durante la festa medievale. Si narra che Roberto il Guiscardo abbia liberato Papa Nicolò II dai rivali Crescenzi, ma la realtà storica è diversa: l’assalto fu condotto contro la cinta muraria del paese, e né il Guiscardo né il Papa misero mai piede a Roccantica. Roberto de Hauteville, infatti, era impegnato nell’assedio di Reggio Calabria, mentre il Papa partecipava al Concilio di Melfi. L’unica volta in cui si incontrarono fu durante il Concilio, nella notte tra il 23 e il 24 giugno 1059. In realtà, l’assalto riguardò un legato papale, e le truppe coinvolte non erano del Guiscardo, ma guerrieri al suo servizio, probabilmente saraceni. Solo dodici abitanti di Rocca de Antiquo sopravvissero all’assalto, e il paese ottenne uno status privilegiato per la fedeltà dimostrata al Papa. Tale privilegio durò fino al 1415, quando i territori papali furono ceduti al conte Francesco Orsini di Gravina da Papa Giovanni XXIII, Baldassarre Cossa, successivamente dichiarato antipapa nel 1947.

La rievocazione storica, che si svolge al lume di torce, vede la partecipazione di gran parte della popolazione, che indossa costumi d’epoca. Durante la costruzione della chiesa di Piedirocca, fu aperta la “porta nuova”, oggi affacciata su una scalinata costruita circa vent’anni fa, frutto di un’opera di riqualificazione dell’area, precedentemente molto degradata.

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