Si dice che la chiesa sia stata costruita su progetto di Angelo Savi da Parma. Nel 1720 la chiesa fu poi restaurata su progetto di Alessandro Specchi.La chiesa è dedicata a San Giovanni Battista e fu eretta nel 1601

AudioguidaChiesa di San Giovanni Battista

Chiesa di San Giovanni Battista

Posizione

Piazza Mario Dottori, 18
02047 – Poggio Mirteto (RI)

Orari di apertura

Sabato dalle ore 08:00 alle 10:00 o su prenotazione

Contatti

Tel. 0765 546120
Mail: info@confraternitaom.it

Si dice che la chiesa sia stata costruita su progetto di Angelo Savi da Parma. Nel 1720 la chiesa fu poi restaurata su progetto di Alessandro Specchi.

La chiesa è dedicata a San Giovanni Battista e fu eretta nel 1601 nel Comune di Poggio Mirteto, come si legge sull’architrave delle due porte della facciata.

DIVO IOANNI BAPTISTAE SOC. MISERICORDIAE AD MDCI
(San Giovanni Battista Società della Misericordia nell’anno del Signore 1601).

La Società o Compagnia della Misericordia fu fondata per la prima volta a Poggio Mirteto nel 1570 e fu poi riconosciuta con un titolo giuridico nel 1610. Il suo luogo di culto era la chiesa di San Giovanni Battista, che gestiva autonomamente con un cappellano e con le rendite di terreni ed edifici.

La chiesa fu utilizzata anche come luogo di sepoltura fino all’inizio del 1800, quando una legge vietò di seppellire i morti all’interno delle mura dei luoghi abitati. I morti venivano seppelliti anche sotto la chiesa, alla quale si accedeva attraverso una scala che scendeva dall’adiacente sacrestia.

La Società della Misericordia ebbe una forte crisi di identità nel 1814, quando il recupero dei beni sottratti alla Compagnia durante la dominazione francese fu possibile solo in minima parte.

A metà dell’Ottocento la Società della Misericordia si chiamò Confraternita della Misericordia, della Morte e dell’Oracion.

È interessante vedere, sulla facciata, il campanile a vela, che sostituì la torre campanaria, quando il cardinale Lambruschini volle dare più spazio al seminario, che aveva trasferito da S. Salvatore Maggiore a Poggio Mirteto nel 1837.

Su due delle tre campane si legge che furono realizzate a proprie spese dalla Società della Misericordia nel 1774, sotto il pontificato di Clemente XIV, il “protettore” e vi è anche la riproduzione dello stemma del Papa. Per capire meglio è necessario sapere che Fra Lorenzo Ganganelli, frate conventuale e futuro Papa con il nome di Clemente XIV (1769-1774, era stato nel Convento di San Valentino a Poggio Mirteto). Dopo essere diventato cardinale, le Compassionate della Misericordia gli chiesero di essere il loro protettore. Una delle due lettere autografe ritrovate nell’archivio parrocchiale è la risposta del Cardinale, in cui scrive che sarebbe stato felice di accettare. La Protettoria rimase anche quando Frair Lorenzo divenne Papa.

Entriamo in chiesa

La chiesa è a navata unica con due cappelle sul lato destro e due cappelle sul lato sinistro.

Nel presbiterio, la pala d’altare principale è particolare: è decorata su entrambi i lati. Da un lato è rappresentata la nascita di Giovanni Battista, dall’altro Giovanni Battista decapitato e un servo che porta la sua testa alla figlia di Erodiade.

Il quadro era in origine uno stendardo processionale, dipinto da Plautilla Bricci (Roma 1616-1690), realizzato in occasione dell’Anno Santo del 1675.

Dipinto a olio su tela. Ultimo restauro nel 1992.

La prima cappella, a destra degli ingressi.

È dedicata alla Madonna del Carmelo, rappresentata nel quadro del XVII secolo. I due santi che pregano la Madonna sono S. Antonio di Padova, che riceve lo scapolare, e S. Filippo Neri. In alto si legge: “DECOR CARMELI” (decorazione del Carmelo).

La seconda cappella.

è dedicata a S. Gaetano. L’immagine rappresenta la SS. Trinità in alto, in basso, in atteggiamento contemplativo, S. Gaetano che scrive le Regole Teatine e S. Francesco Saverio in cotta bianca e stola bianca.

La scritta “PATRON PRINCIPALE” indica S. Gaetano come patrono principale di Poggio Mirteto.

Questo altare è il più importante della chiesa, perché qui nasce la devozione verso S. Gaetano. La prima festa solenne del santo fu celebrata nel 1698, appena 27 anni dopo che papa Clemente X lo aveva proclamato santo (12 aprile 1671).

La festa, che fu celebrata ogni anno fino al 1805, fu sempre gestita dai Deputati della Società della Misericordia. Di particolare valore è anche il dipinto del 1745.

La Compagnia della Misericordia aveva incaricato il canonico d. Sebastiano Picchi e il cavaliere Clemente Maria Amici di recarsi a Roma per ordinare il dipinto a un famoso pittore. Tutti erano convinti che il dipinto fosse stato realizzato dal Cav. Sebastiano Conca (Gaeta 1680-Napoli 1764) al quale furono consegnati 65 scudi, ma nella ricevuta, che rilasciò, il Cav. Conca dichiara di aver ricevuto il denaro non per sé, ma per conto di Gaspero Serenario, autore del dipinto (Palermo 1707-1759). Dopo il 1730 Gaspero Serenario si trasferì da Palermo a Roma, dove era entrato a far parte della cerchia di Conca).

La Compagnia della Misericordia aveva anche realizzato nel 1777 la statua di S. Gaetano “simile a quella che ancora oggi si trova nella chiesa di S. Rocco”. La statua, che veniva solennemente portata fuori nella processione in onore di S. Gaetano, uscì e tornò nella chiesa di S. Giovanni, dove fu conservata in modo sicuro. Solo nel 1970 la statua fu portata in Cattedrale, dove si può ammirare sull’altare di S. Gaetano.

La prima cappella, a sinistra dell’ingresso.

È dedicata al Crocifisso (sec. XVII). In alto il testo: IN HOC VINCES (con questo simbolo vincerai).

A fianco una nicchia con la statua processionale di S. Antonio Abate.

La seconda cappella a sinistra

È dedicata alla Madonna. La sua immagine con il Bambino occupa la parte superiore del dipinto, in basso a sinistra c’è S. Pio V, che riceve l’ispirazione dallo Spirito Santo (una colomba), e a destra S. Francesco di Paola, che offre un cuore ardente alla Madonna (il motto del santo è Charitas).

Sopra un’iscrizione:” AVE MARIA”.

Pittura a olio su tela, sec. XVII, ultimo restauro 1992