Castel San Pietro è un piccolo borgo panoramico, tradizioni locali lo vogliono sorto sui resti di una villa romana attribuita a Diocleziano. La presenza di blocchi calcarei tipicamente romani e la fontana ancora funzionante nei sotterranei del Palazzo Baronale, fanno ritenere valida l’ipotesi che tutta l’area era occupata da un’ imponente villa patrizia. Successivamente Castel San Pietro divenne possesso della Chiesa di Roma, e nel 1449 il Vaticano ne effettuò la vendita alla famiglia Orsini. Vari passaggi di proprietà ad altre nobili casate, fino al 1706, quando Clemente XI autorizzò la vendita a ulteriori terzi per conto di Simone Bonaccorsi. L’attuale palazzo che oggi ne prende il nome è di forme cinquecentesche, ma con rimaneggiamenti di varie epoche.
Sul fondo di Piazza Grande inizia il parco del castello, all’interno sorge un monumentale albero di tasso, cui viene attribuita un’età di 500 anni. Da vedere la chiesa di San Pietro, poi dedicata alla Vergine della Pietà. Nell’altare maggiore la pala dell’altare è una tela sei-settecentesca raffigurante una deposizione. La scritta “Altare privilegiatum” avverte che a questo altare sono concesse particolari indulgenze.