Attraverso un passaggio si accede alla cappella quattrocentesca del vecchio transetto, con frammenti di una crocifissione affrescata e una cinquecentesca statua lignea di S. Michele Arcangelo, proveniente dall’altare ligneo che un tempo costituiva l’altare maggiore.
Chiesa di San Michele Arcangelo
Posizione
Via Della Parrocchia, 9
02034 Montopoli di Sabina (RI)
Orari di apertura
Giorni feriali ore 17:00
Giorni festivi ore 9:00
Contatti
Tel. 0765.279167
Mail: dioconnoi@alice.it
La fabbrica attuale della Chiesa di S. Michele Arcangelo a Montopoli di Sabina risale al XVII secolo, ma sorgerebbe su una precedente chiesa dell’XI secolo, che si vuole edificata dalle guarnigioni militari che presidiavano le fortezze del Monte Tancia.
La chiesa ha subito nel tempo vari restauri – tra cui uno importante agli inizi del XIX secolo – non sempre consoni alle caratteristiche dell’edificio e durante un lavoro di rifacimento sono stati rinvenuti basamenti di epoca romana, insieme ad un frammento di statua di una divinità femminile.
Il campanile è trecentesco e presenta eleganti bifore gotiche. Le due antiche campane sono chiamate dai Montopolesi con i nomignoli di Marta e Maria.
Esternamente la facciata ottocentesca è del tutto anonima e disadorna, e si apre su un piazzaletto con alcuni marmi d’epoca romana tra cui una lapide con l’iscrizione, a tratti illeggibile, in cui Q. Cossutius invoca gli dei per la giovinetta Pia Emilia, vissuta anni 15, e deceduta il secondo giorno del sesto mese. Completa l’epigrafe una piccola testa femminile di marmo, molto deteriorata e probabilmente aggiunta successivamente.
Internamente si può notare che la pianta a croce latina originaria, con due cappelle laterali nel transetto, è stata trasformata nel corso degli interventi in una pianta ad aula semplice terminante ad abside, con tre cappelle per lato. Procedendo sul lato sinistro entrando troviamo:
Prima cappella: Fonte battesimale in marmo bianco circondata da una cancellata in ferro battuto forgiato a mano nel 1778. Le punte di lancia di cui è irta sono autentiche e sono state consegnate dietro richiesta dell’arciprete monsignor Fiori quale simbolo contro tutte le guerre.
Seconda cappella: Tela dei primi anni dell’Ottocento raffigurante S. Carlo Borromeo. Sotto l’altare, una teca di vetro protegge una riproduzione in gesso policromo di Gesù nel sepolcro.
Terza cappella: Grande tela del 1802, raffigurante lo sposalizio di Maria. Di fronte a questa cappella venivano sorteggiate le ragazze orfane che sarebbero state munite di dote grazie ad un lascito del 1637 della famiglia Luzi.
Attraverso un passaggio si accede alla cappella quattrocentesca del vecchio transetto, con frammenti di una crocifissione affrescata e una cinquecentesca statua lignea di S. Michele Arcangelo, proveniente dall’altare ligneo che un tempo costituiva l’altare maggiore.
Nella zona dell’abside si trovano due quattrocentesche statue in legno policromo: a sinistra S. Pietro con le chiavi e a destra S. Paolo con la spada; sulla volta un affresco del Plonis del 1912, raffigura lo Spirito Santo. La croce a lato dell’altare è sostenuta da un basamento datato 1680, e la grande tela con S. Michele Arcangelo che sottomette il Maligno, è del 1802 e riproduce quella del Reni.
Sul lato destro da una porta laterale si accede alla Cappella del Crocifisso – di forme goticheggianti – e quasi di fronte, sul pavimento, una lastra di vetro mette in luce la sottostante antica pavimentazione della chiesa.
La terza cappella è detta Cappella delle Confraternite, poichè vi facevano riferimento la Confraternite del Rosario e quella del Crocifisso.
Seconda cappella : dipinto del 1802 raffigurante S. Antonio da Padova, di Saverio Pozzi; la prima cappella è spoglia.
Il soffitto è completamente affrescato con motivi ornamentali e sacri.