La decisione di erigerlo è da ascrivere al cardinale Gabriele Paleotti, padre conciliare, e la ritroviamo esposta in un documento datato 19 aprile 1592, contenuto in un registro conservato nell’archivio diocesano di Sabina-Poggio Mirteto

Palazzo del Seminario

Posizione

Piazza Giuseppe Garibaldi, 4
02046 Magliano Sabina (RI)

Orari di apertura

Non definito

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Si impone per la sua monumentalità. Fu uno dei primi seminari vescovili ad essere istituiti dopo il Concilio di Trento.

La decisione di erigerlo è da ascrivere al cardinale Gabriele Paleotti, padre conciliare, e la ritroviamo esposta in un documento datato 19 aprile 1592, contenuto in un registro conservato nell’archivio diocesano di Sabina-Poggio Mirteto; dallo stesso, si evince come ci fu una sorta di concorso per capire dove questo si dovesse istituire e che pur avendo deciso comunque in qualche modo che il seminario sarebbe sorto a Magliano, non si sarebbero comunque scartate altre proposte “ma se anco al presente sarà proposto luogo più abile et maggior commodità, noi saremo per accettarlo molto volentieri; e ancora, esortando gli arcipreti della Sabina di rassicurare tutti che il seminario non avrebbe preso il nome dal luogo dove sarebbe sorto, “havendosi a chiamare, dovunque egli si stabilisca, Seminario di Sabina”. Ci furono molte offerte, ma Magliano vinse la gara, come si legge nel “Istrumentum obligationis magnificae Communitatis Malleani pro Seminario”, datato 13 dicembre 1592 alla stesura del quale intervennero sia rappresentati della comunità di Magliano che del seminario di Sabina. Vale la pena ricordare che Magliano cedeva al Seminario il Palazzo della comunità e precisamente l’appartamento di residenza dei priori.

Come leggiamo più avanti, nel medesimo manoscritto, si giunse al 29 aprile 1593, quando il cardinale Paleotti, terminato il sinodo, preceduto da tutto il clero di Magliano e della diocesi di Sabina e dal popolo, luminaribus accensis accompagnò processionalmente i 12 giovani rivestiti dell’abito clericale nell’edificio preparato per loro. Una lapide posta sulla facciata ricorda San Giovanni Bosco, che ne fu rettore (1876-1883).

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