Il Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina (MUSAF) ha aperto le sue porte nel 2001 all’interno del suggestivo Palazzo Brancaleoni, un edificio rinascimentale situato nella piazza del Duomo nel cuore del centro storico di Fara Sabina.
Il Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina
Posizione
P.zza del Duomo, 3
02032 Fara in Sabina (RI)
Orari di apertura
Dal giovedi alla Domenica
ore: 10.00, 11.30, 14.00, 15.30, 17.00.
Contatti
Tel: 0765 277321 / 380 2838920
Mail: visitfarainsabina@gmail.com
Il Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina (MUSAF) ha aperto i battenti nel 2001 all’interno del suggestivo Palazzo Brancaleoni, edificio rinascimentale situato in Piazza del Duomo, nel cuore del centro storico di Fara Sabina.
La storia della famiglia Brancaleoni affonda le sue radici nel 1257, con il nobile Andrea Brancaleonis de Romania. Questa famiglia di potenti feudatari, originariamente alleata della Santa Sede e della fazione guelfa, ottenne numerosi privilegi grazie al Cardinale Leone e divenne proprietaria di vasti possedimenti nella Sabina e nella zona del distretto di Roma chiamata Romania tra il XII e il XIV secolo. Tra le loro residenze spiccano Ginestra e Monteleone Sabino, quest’ultima divenuta nei secoli la residenza principale della famiglia.
Nel 1265, durante il tentativo del re di Sicilia Carlo d’Angiò di fermare l’offensiva di Manfredi contro Roma, Andrea Brancaleoni e suo fratello Oddone vennero nominati vicari e capitani della giustizia abruzzese, dimostrando così la loro fedeltà alla corona.
L’attuale edificio, un affascinante esempio di architettura rinascimentale, è il risultato dell’unione di diverse case torri risalenti alla metà del XIII secolo, anche se non è chiaro a quale ramo specifico della famiglia Brancaleoni appartenesse. La facciata originale del XV secolo si è conservata intatta, mentre l’interno è stato pesantemente ristrutturato dai proprietari successivi. All’interno, una delle sale presenta affreschi in stile tardo-barocco, decorati con motivi grotteschi tipici delle residenze aristocratiche della fine del XVIII secolo.
Il Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina, ha aperto le sue porte al corredo funerario della Tomba XI della Necropoli di Colle del Forno e al suo reperto più celebre: il Carro del Principe di Eretum. Dopo un anno di lavori di ristrutturazione e di allestimento degli spazi museali di Palazzo Brancaleoni. Il recupero, il restauro, la fruizione e valorizzazione del prezioso ritrovamento sono stati resi possibili dal lavoro sinergico del Comune di Fara in Sabina e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti. Lo sforzo per consegnare alla comunità questo antico tesoro è intimamente legato alle vicende del suo “ritorno” in patria, che rendono ancora più significativa l’appartenenza di questi preziosi beni al suo territorio. Si era infatti persa traccia di gran parte del corredo del Carro di Eretum, saccheggiato e illecitamente esportato, fino a quando le autorità italiane hanno identificato tale patrimonio all’interno delle collezioni della Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen e, dopo anni di trattative, grazie all’intervento del Comando TPC dei Carabinieri, hanno ottenuto indietro quanto ognuno di noi potrà ammirare. Infatti tutti hanno la possibilità di conoscere da vicino i reperti della sala museale.
Le visite guidate sono previste dal giovedì alla domenica. Invece, dal lunedì al mercoledì, si potranno eseguire su prenotazione.