L’imponente Castello Orsini a Nerola, oggi una raffinata struttura alberghiera a 5 stelle e sede di eventi, si presenta come un’incantevole cornice dai panorami mozzafiato. A soli 40 chilometri dal cuore di Roma, la “Città Eterna”, il Castello Orsini racconta una storia millenaria di potere, intrighi, battaglie ed amori
Il Castello di Nerola
Posizione
Via Bigelli Aldo, 54
00017 Nerola, RM
Orari di apertura
Non definito
Contatti
Per informazioni e disponibilità di eventuali visite guidate, contatta l’InfopPoint di GeoSabina cliccando sul bottone:
L’imponente Castello Orsini a Nerola, oggi una raffinata struttura alberghiera a 5 stelle e sede di eventi, si presenta come un’incantevole cornice dai panorami mozzafiato.
Dominando la fertile campagna della Sabina, a soli 40 chilometri dal cuore di Roma, la “Città Eterna”, il Castello Orsini racconta una storia millenaria di potere, intrighi, battaglie ed amori, affascinando con il suo charme senza tempo che evoca nobiltà, bellezza ed eccellenza.
La sua costruzione ebbe inizio nel lontano 1070, intorno alla vecchia rocca dei Prefetti di Vico, per volere di Napoleone Orsini, trovando compimento nel 1085 grazie al figlio Gentil Virginio Orsini. Nel corso dei secoli, il castello subì diverse trasformazioni, compreso il progetto rinascimentale di Francesco di Giorgio Martini.
Nel 1092, Papa Urbano II acquistò il castello, segnando un momento di tensione con gli Orsini. Nei secoli successivi, divenne residenza ufficiale di vari Papi, tra cui Pasquale II, Gelasio II, Callisto II, Onorio II e Innocenzo II. Tuttavia, con l’avvio delle crociate, il castello fu abbandonato come sede papale.
Dopo il periodo delle crociate, il Castello ritornò nelle mani degli Orsini, che continuarono ad impreziosirlo e ampliarlo. Nel tardo Cinquecento, Galileo Galilei fu ospite per un mese, mentre nel 1591 papa Gregorio XIV trovò rifugio qui durante un’epidemia di peste a Roma.
Nel 1696, gli Orsini cedettero il castello agli Odescalchi, un’antica famiglia originaria di Como. Nel 1689, alla morte di Innocenzo XI, Guglielmo III d’Inghilterra lo acquistò e, successivamente, Anna d’Inghilterra ne ereditò la proprietà. Durante questo periodo, il castello ospitò personalità come Carlo Fontana e Alessandro Marchetti. Successivamente, fu acquisito da John Lethbridge, noto per aver ideato la prima tuta da palombaro.
Nel 1730, il castello ritornò alla Chiesa come residenza papale e fu successivamente proprietà di vari Papi, tra cui Clemente XII, Benedetto XIV, Clemente XIII, Clemente XIV e Pio VI. Durante questo periodo, Napoleone Bonaparte discusse qui il suo prossimo matrimonio. Tuttavia, dopo un secolo di abbandono, fu testimone nel 1867 della Campagna dell’Agro Romano per la liberazione di Roma, con l’occupazione da parte di volontari garibaldini guidati da Menotti Garibaldi.
Successivamente, nel 1930, il calciatore Giuseppe Meazza acquistò il castello e ne curò la ristrutturazione e l’estensione del giardino. Nel 1934, ospitò una festa in onore della vittoria dell’Italia nella Coppa del Mondo. Con l’avvento del fascismo, il castello passò alla società C.A.D.L. su decisione di Benito Mussolini, che vi fece creare un teatro.
Dopo essere stato ceduto al Marchese Ferrari-Frey, il castello ritornò alla società C.A.D.L. solo nel 1967, e dal 1994 è diventato un prestigioso hotel.