Nel rione La Rocca del centro storico di Toffia, in un tipico palazzetto seicentesco, l’abitazione paterna dell’artista Maria Petrucci è sede dal 1991 del Museo Maria Petrucci : uno spazio espositivo permanente da non perdere
Museo Maria Petrucci
Posizione
Via della Rocca, 21
02039 Toffia (RI)
Orari di apertura
martedì dalle 16:00 alle 17:30 e venerdì dalle 11:00 alle 12:30;
Contatti
Tel. 0765-326248
Mail: petruccimaria@gmail.com
Nel rione La Rocca del centro storico di Toffia, in un tipico palazzetto seicentesco, l’abitazione paterna dell’artista Maria Petrucci è sede dal 1991 del Museo Maria Petrucci : uno spazio espositivo permanente da non perdere, nel quale è possibile ammirare oltre alle opere dell’artista (quadri a olio, sculture in legno di noce e in altri materiali sperimentali) gli oggetti tradizionali della vita contadina, testimonianze di quella civiltà rurale caratteristica della Sabina di una volta. Ad accompagnare il visitatore in questo viaggio, ricco di emozioni e di ricordi, la stessa Maria Petrucci, che spalancate le porte della sua casa – museo, si racconta nella sua vita d’artista ed illustra la storia di Toffia.
Il museo si articola su cinque stanze composte su tre livelli (due per le esposizioni e il terzo riservato ad uno studio per scrivere e dipingere): nel primo locale sono esposti i dipinti, le opere in materiali sperimentai e le splendide sculture lignee; raggiunto il salotto, con l’antico focolare seicentesco, si possono ammirare lungo le pareti circa 20 quadri ad olio, oltre a sculture ed altre opere d’arte contemporanea. Altre sculture in legno sono nel piccolo corridoio che porta all’ultima stanza, dove si trovano esposti gli oggetti della cultura contadina e agro-silvo-pastorale, sia utensili da lavoro che per la casa, alcuni scartati nell’avanzare del progresso e rinvenuti nei luoghi più disparati, altri conservati gelosamente negli anni dalla famiglia. Tra i tanti spiccano il tavolo e le sedie appartenute a Mussolini nel suo studio di Rimini ed una pipa del Re Vittorio Emanuele III, donatale da un soldato mantovano.