Toffia, Abbazia di Farfa, Montopoli di Sabina, Poggio Mirteto
L’itinerario che vogliamo proporvi è ricco di suggestioni e borghi meravigliosi, incorniciati dalla campagna unica della sabina medievale.
Il nostro viaggio comincia da un paese piccolo, un borgo arroccato che si affaccia su splendidi paesaggi, Toffia. Da Roma si raggiunge facilmente attraverso la Salaria, sino ad arrivare all’uscita Rieti/Casali di Poggio Nativo, al Km 49,2, in direzione Toffia, su Via Farense; in circa 8 minuti si arriva al paese.
Toffia è un paese dell’Alto Medioevo la cui prima notizia risale al 940. Nel 1300 il castello acquisì una grande importanza e divenne la seconda sede del vescovo di Sabina. Nel 1400 fu ampliata la cinta muraria e venne costruita la Rocca e la Porta Maggiore. Il Palazzo degli Orsini risale al secolo XV. La Chiesa di San Lorenzo, del X secolo, e la chiesa parrocchiale del secolo XVI, intitolata a S. Maria Nuova, meritano sicuramente una visita.
Da Toffia si prosegue il nostro tour verso l’Abbazia di Farfa, si prende la Via Farense in direzione est, indicazioni per Farfa. Le origini dell’Abbazia sono misteriose, ma sicuramente il cenobio venne fondato nel VI secolo da S. Lorenzo Siro.
Nei secoli i frati benedettini proseguirono l’opera di arricchimento della costruzione e del borgo. Nel secolo IX, a causa delle incursioni dei Saraceni, l’Abbazia fu devastata, ma dopo la loro sconfitta l’Abate Ratfredo la ricostruì. Nei secoli successivi la sua ricostruzione la portò a diventare la “regina” incontrastata dei luoghi di culto, ampliando i suoi possedimenti anche fuori dalla sabina.
La Chiesa Abbaziale risale alla metà del secolo XV, ed è preceduta da un cortile in stile Romanico del ‘200. L’interno è a tre navate e si può ammirare un pregevole Giudizio Universale, attribuito al pittore fiammingo Hendrick van der Broek. Negli altari minori si possono ammirare tele seicentesche di buona fattura. Oltre alla visita, immancabile, della chiesa, il borgo offre interessanti spunti d’interesse, con le botteghe degli artigiani, in perfetto stile medievale.
Proseguendo verso Granica, per Via Mirtense, si arriva a un bivio, si svolta a sinistra verso Montopoli di Sabina, si prende Via Granica sud, direzione Granari. Si raggiunge dopo pochi km il paese di Montopoli.
Come tracce di insediamenti umani, il territorio di Montopoli è tra i più antichi della Sabina. In alcune zone sono stati rinvenuti resti appartenenti al Paleolitico Superiore.
Sicuramente una delle meraviglie del territorio montopolese è la villa Terenzio Varrone, detta anche “I Casoni”, splendida costruzione risalente al II secolo aC.
L’accesso al paese è attraverso la Porta di Via dei Portici, che introduce all’antico borgo. Immancabile una visita alla Chiesa di S. Maria degli Angeli, che conserva affreschi di Vincenzo Manenti e decorazioni barocche. Nella Chiesa di S. Maria delle Grazie è conservata una Madonna in trono col bambino. La chiesa parrocchiale, dedicata a S. Michele Arcangelo, opera del XVII secolo, con una pregevole torre campanaria è tappa a cui dedicare sicuramente del tempo.
Il nostro itinerario volge al termine, approdando all’ultimo paese del percorso, Poggio Mirteto, il paese più grande della Bassa Sabina.
Podium Myrtetum, fondato verso la prima metà del ‘200, fu rocca strategica di alcuni feudatari della zona; infatti la sua posizione favoriva la difensiva. Inizialmente fu possedimento dell’Abbazia di Farfa, nel ‘500 fu parte dei beni dei Farnese per arrivare infine allo Stato Pontificio. Nel 1867 la sua banda, proprio al seguito di Giuseppe Garibaldi, partecipò alla Campagna dell’Agro Romano.
E’ un paese ricco di storia, anche durante il periodo della seconda guerra mondiale. Molti abitanti di Poggio Mirteto infatti parteciparono attivamente alla resistenza al nazi fascismo.
L’attuale abitato è circoscritto in due parti dalla Porta Farnese – dentro e fuori le mura – importante ingresso che introduce al vero e proprio castello. Sulla porta è visibile il simbolo araldico della casata. All’interno delle antiche mura, di epoca trecentesca, si possono ammirare il Palazzo Abbaziale e la splendida Torre dell’Orologio, oltre all’intrico affascinante dei piccoli viottoli che si affacciano sulla vallata.
Al di fuori della porta, nella piazza Martiri della Libertà, l’imponente Chiesa Cattedrale, da visitare assolutamente. Spiccano nella cattedrale a tre navate, la Madonna in trono col bambino, un battesimo di Cristo, un Transito di S. Giuseppe.
Altra Chiesa da visitare è la Chiesa di San Rocco e la Chiesa di San Paolo.
Molte sono le ville rustiche romane intorno a Poggio Mirteto, importante è la Villa detta I Bagni di Lucilla.
Il nostro percorso è terminato. Poggio Mirteto chiude un itinerario importante è impegnativo, sia dal punto di vista artistico, sia dal punto di vista delle distanze. La sabina accoglie un vasto territorio, ricchissimo e variegato, un itinerario è un modo per contenere tanta bellezza, ma i confini sono ampi e si spera sempre che i nostri consigli possano essere utilizzati come spunti per più grandi viaggi e curiosità