La porta Alchemica
Posizione
Via Umberto I,
02010 – Rivodutri (RI)
Orari di apertura
Sempre aperto.
Contatti.
Il Comune: +39 0765723032
La Porta Alchemica, conosciuta anche come Porta Ermetica o Portone di Nicolò, è un suggestivo arco monumentale in pietra calcarea risalente al Seicento, situato nel cuore del borgo di Rivodutri. Questo portale costituiva l’ingresso principale del palazzo barocco appartenente alla famiglia Camiciotti, un casato nobile e benestante impegnato nell’amministrazione di beni pubblici ed ecclesiastici. Oggi, della costruzione resta soltanto la porta, che si apre su un giardino, poiché l’edificio non esiste più.
Riconosciuta per la sua ricca simbologia esoterica, cabalistica e alchemica, la porta colpisce per le incisioni e le figure enigmatiche che ne ornano la struttura, realizzate alla fine del Cinquecento da uno scultore ignoto, coadiuvato da un alchimista altrettanto anonimo. In quell’epoca, era diffusa tra gli aristocratici la curiosità per le conoscenze ermetiche, come dimostra il celebre caso del marchese Massimiliano Palombara a Roma, ideatore della Porta Magica nella sua villa e frequentatore del laboratorio esoterico della regina Cristina di Svezia.
La porta di Rivodutri conserva tracce profonde di questa tradizione. Nella base del battente destro è incisa la frase “QUID HOC FORTIUS”, con quattro linee rette che alludono ai quattro elementi fondamentali. Tra i simboli più rilevanti si trova l’emblema del dio Ermes, considerato il primo ricercatore della pietra filosofale. Altre incisioni emblematiche comprendono “La navicella che attraversa il mare”, “L’albero con i frutti”, “EX TUA MEA LUX – EX MEA TUA”, “TOT MIHI SUNT VIRES” e “REX E REGINA”. Questi simboli, sebbene presenti anche nella simbologia cristiana, testimoniano la connessione tra fede e ricerca alchemica, poiché molti alchimisti si affidavano a Dio per il buon esito dei loro esperimenti.
Diversamente dalla porta di Roma, quella di Rivodutri presenta anche il simbolo della palma, carico di significati profondi: affermazione, rinnovamento, vita eterna, armonia e bellezza. La palma da dattero, in particolare, è legata alla protezione dell’amore e delle arti, come la danza e la musica.
Nel libro di Anna Maria Partini e Claudio Lanzi, la porta viene definita “un autentico testo di ermetismo, ancora non completamente svelato, ma colmo di indicazioni e segnali celebrativi dell’Ars Regia”, l’antica arte della trasformazione spirituale e materiale che ha ispirato menti brillanti per secoli.
Una lettura più simbolica e psicologica è stata proposta dai professori Valerio Leoni, Monica Sampalmieri e Luca Vannozzi, che interpretano le figure dell’arco come espressione della trasmutazione non solo dei metalli, ma anche della psiche e del rapporto tra corpo, anima e spirito.
Una recente pubblicazione ha offerto un’interpretazione in chiave cristologica: secondo l’autore, i due volti scolpiti sopra l’arco rappresenterebbero Dioniso e Arianna. Dioniso, figlio di Zeus nato fuori dal matrimonio e generato dalla stessa sostanza del padre, richiamerebbe la figura di Cristo, “Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero”. Arianna, sua sposa, sarebbe invece il simbolo della Chiesa. La loro unione viene richiamata dalla scritta sottostante “UNA”, interpretata come riferimento al concetto dell’amore coniugale inteso come fusione totale tra due anime, simile al legame tra Cristo e la Chiesa, come indicato nella Lettera di San Paolo agli Efesini.
All’interno di una colonna è inciso anche un verso del Cantico dei Cantici, “SUB UMBRA ILLIUS QUEM DESIDERAVERAM”, il canto appassionato di una sposa al suo amato, a ribadire che il messaggio profondo della porta è quello dell’Amore, capace di trasformare l’essere umano nello spirito e nella materia.
Oggi, la Porta Alchemica di Rivodutri è diventata meta simbolica di molte giovani coppie di sposi, che scelgono di attraversarla come gesto augurale, confidando che il loro amore possa essere eterno. La sua presenza, intrisa di mistero, spiritualità e bellezza, continua a ispirare e affascinare chiunque vi si avvicini con lo sguardo aperto e il cuore attento.